giovedì 5 settembre 2013
Oltre il conformismo , oltre l'anticonformismo
La nostra società , come ben si sa, tende ad inglobare tutto e il contrario di tutto . Mode , stili di vita , gusti musicali spesso opposti ( in un modo o nell'altro ) tra loro , tutto va bene finchè dura . Paradossalmente , ma nemmeno tanto se si fa una piccola riflessione , ciò che si omologa più facilmente ed è rappresentativo della società ( almeno quella contemporanea ) è ciò che a parole la rifiuta in toto .
Insomma cosa c'è di più conformista del cosiddetto anticonformismo ? Pensiamo ai simboli e agli stili musicali dell'anticonformismo moderno : l'hip hop mainstream ad esempio , i cui massimi rappresentanti incitano a uno stile di vita più esibizionista e consumista possibile , hip hop che nel nome dell'anticonformismo e della ribellione è il genere più modaiolo al giorno d'oggi , oppure reggae e in ascesa certa musica da discoteca o da rave ( certa tekno , hardcore techno e compagnia ) , generi che si basano di solito su una quasi totale identificazione personale con i propri idoli o sul consumo quasi " ritualistico" di determinati " feticci" come l'uso massiccio di piercing , tatuaggi o di uno specifico abbigliamento , di solito uniformatore ( ciò vale anche per buona parte dei cosiddetti metallari e punk ) .
Niente di male in ciò , ci mancherebbe : l'unica cosa che si vorrebbe far notare è che i massimi rappresentanti e i discepoli di tali stili di vita e " sottoculture" si ritengono detentori di chissà quale verità e antidoto al sistema che essi combatterebbero , quando la differenza tra i stili di vita " imposti" dal sistema e quelli abbracciati da questi è solo formale .
L'unico stile di vita che vada veramente oltre i dogmi del conformismo imperante ( e dell'anticonformismo , che non è altro che l'altra faccia del conformismo ) sarebbe semmai essere sè stessi e fregarsene delle etichette imposte , e sopratutto , (auto)imposte , una bella impresa nella nostra società moderna , fondata sul manicheismo sistemico . Oppure per uscire dalla " gabbia" del conformismo omologante , basta più semplicemente " andare oltre " , accettare ( che non significa rassegnarsi ) le cose così come sono e impegnarsi a cambiare sè stessi e di conseguenza la società .
Fare ciò che si ritiene più giusto , rispettare la libertà degli altri e la propria , non dipendere da mere etichette è un punto di partenza . Se si vuole seguire una moda o una determinata corrente di vario genere , farlo senza diventarne " schiavo" . Tutto qua .
Musicalmente parlando questo stile di superamento del dualismo conformismo/anticonformismo è stato proposto da una certa parte dell'hardcore punk californiano e specialmente ( ma non solo) dai Minor Threat e altre bands . Non a caso il primo hardcore non aveva dogmi e rituali da rispettare : l'abbigliamento usato era di solito casual , non esistevano particolari mode da rispettare , c'erano individui che portavano capelli lunghi o corti senza distinzione ( al contrario di come avveniva tipicamente nei concerti rock, metal , punk , Oi ! ecc ) : l'importante prima di tutto era essere sè stessi . Poi certo anche lì il vento è cambiato ed è arrivata una certa violenza , le rivalità tra gruppi ( o sette) accomunati da una propria visione delle cose , creduta come " verità assoluta" e così via .
Però almeno nella musica ( ma non solo ) l'insegnamento dell' hardcore storico ( specialmente quello " positivo" ) rimane attuale e ancora inascoltato . Essere sè stessi prima di tutto ed essere rispettati e apprezzati per questo , al di là dei propri orientamenti ( musicali , sessuali , politici e così via ) e " lottare" per affermare la propria identità e al contempo fare in modo che sia così anche per gli altri .
Suona molto " buddhista" forse sta cosa e in effetti qualcosa in comune c'è ( ma anche con il primo cristianesimo ad es ) . Non a caso uno dei gruppi più importanti ( anche se non non conosciutissimi ) dell'hardcore recente ( anni 90) sono stati gli Shelter di Ray Cappo ( ex Youth of Today ) che ha mischiato ( a volte anche musicalmente) una certa " etica spirituale " ( in questo caso Hare Krishna ) con il più diretto e sincero spirito hardcore , risultando un pò ostici a certi " puristi" del genere .
Comunque la morale di questo pippone pseudofilosofico e pseudopsico(socio)logico è questa : prima di tutto , bisogna essere sè stessi , fregarsene delle etichette imposte o autoimposte , dei giudizi altrui , e tentare se proprio si vuole uscire dal conformismo imperante , di andare oltre conformismo e anticonformismo , senza sostituire un'adesione del tutto uniformatrice a un'altra dello stesso tipo o forse peggio , ma che predica il contrario . Spero che si capisca cosa intendo dire con questo scritto , banale e che affronta tematiche trite e ritrite , che ammetto aver scritto di getto senza svilupparlo adeguatamente .
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Personalmente ritengo che il conformismo sia molto limitativo, soprattutto per la propria mente, mentre, al contrario, per me l'anticonformismo significa libertà!
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